Allora
da L’amaro miele – Einaudi 1996
La luna stanotte è una faccia
sfregiata, una bestia di covo,
mille cani la cercano nel cielo.
Ho nascosto il fucile nella terra,
ho licenziato i compagni, le donne,
mi son seduto, per piangere, al fuoco.
O gioventú, breve guerra perduta,
tanto mare è trascorso fra noi,
ma io non so pensarti
se non nel sonno, per gioco.
Frasi d’amore
da L’amaro miele – Einaudi 1996
Chi me l’avesse detto
che un giorno avrei amato dei numeri
su una tastiera di plastica:
otto, uno, quattro, zero, uno, due, cinque…
cifre e sillabe arcane
d’un sesamo che m’apre la tua voce…
Ascolto la tua voce fanciulla
come chi un’alba all’improvviso
sente sui tetti l’armonica d’una pioggia.
Amo il sapore ignoto delle tue labbra
come chi sogna il profumo
di un’arancia sui rami delle Esperidi.
Scorticate dai muri, le tue dita
si levano nell’aria
a benedire la vita.
Nei disguidi del tempo
ieri ero tuo padre,
oggi tuo figlio, chissà
se un giorno avrò la tua età…
Il male della luna
da L’amaro miele – Einaudi 1996
Non so se fu malocchio
che mi sciolse i ginocchi,
malocchio di mezzogiorno.
Non so se fu scorpione
che mi punse il tallone,
scorpione di pozzo rotondo.
Non so se fosti tu,
con uno spillo nel pugno
e con le labbra d’aceto.
Io non so nulla più,
ho il male della luna,
e non m’aiuta nessuno.
Ritorno sulla collina
da L’amaro miele – Einaudi 1996
Andrò sulla collina
dove il grecale assilla avido l’erba,
sull’aia coi pastori
aspetterò la notte.
Fu questa, or è gran tempo, la mia vita:
un sasso sotto la nuca,
e chiuso nel duro tabarro
fumavo come un uomo.
Portatemi dunque sulla collina,
ho tante storie da raccontare,
e la malinconica luna
piace ancora ai miei occhi cervieri.












